domenica 24 novembre 2013

34_è tutta questione di (dis)astri

Sono una di quelle che gli unici oroscopi mai letti sono stati quelli delle pagine di Leggo aspettando la metro, giusto per iniziare la giornata con qualcosa di altamente intellettuale e impegnato.
La prima pagina poteva aspettare.
La giornata poteva aspettare ancora quei 15 secondi prima di iniziare per davvero.
Non che me ne fregasse qualcosa.
Non che ci credessi, ma diciamolo, a nessuno fa schifo che gli si dica qualcosa di buono, tutti vogliamo babbamente essere rassicurati che quella, finalmente, non sarà la solita cagosissima giornata che ci impegnamo a rivivere giorno dopo giorno come piccoli automi decerebrati.

Si, oggi sono positiva, non fateci caso.

Comunque, tornando a noi, il bello dell'oroscopo è questo: se dice qualcosa che ci piace ci basta per esaltarci e iniziare la giornata carburati, se ci fa schifo, semplicemente, chiudiamo il giornale, lo buttiamo e pensiamo mavaff-sti-oroscopi-del-cazzo-dicono-solo-minchiate e scuotendo la testa pensiamo che chi ci crede...è proprio un pirla.

Sempre parlando di intrattenimento di alto livello (ma che cazzo volete, fino a prova contraria sono una commessa, mica lavoro al MiBAC...con tutti i casi umani che vedo ho da contratto un tot di ore da passare guardando Real Time, sappiatelo.), l'altro giorno mi imbatto in 'sto programma che parla di segni zodiacali. Giuro che stavo per girare (anche perchè sentire un'intervista a Renato e alle sue torte della minchia proprio potevo evitarmelo...se voglio farmi male io mi butto dritta a robe tipo sepolti in casa, o, da buona ossessivo-compulsiva, su programmi tipo pazzi per la spesa. No, dico. Sappiate che questo è un grido d'aiuto).
Poi il tizio pelato inizia a snocciolare una descrizione dettagliata del segno.
E io mi scimmio tempozero.
E un pò me ne vergogno.
Ma dopo quel quarto d'ora la mia vita è cambiata.
Ho una nuova inquietante certezza: sono proprio fatta così. Così a cazzo, intendo.
E' il mio segno.
Sono un fottuto mostro metà uomo e metà cavallo, metà razionalità, metà istinto.
Insomma: sono e sarò in eterno conflitto con me stessa a vita!
E io che credevo che fossero i postumi di un'adolescenza che proprio non voglio superare.

Io sono in conflitto su tutto.
I momenti peggiori li raggiungo di fronte alle scelte più banali.
Di fronte al banco dei gelati entro in panico per dover scegliere quei DUE gusti, due soli cazzutissimi gusti, tra tutti i gusti gustabili...è una decisione di non poco conto...è destabilizzante....chessseppoimenepento?!?!?
(E di solito, me ne pento. E faccio scambio col cono del coinquilino che senza paura sceglie gli stessi gusti da dodici anni. Da che io lo conosca, insomma).
Non faccio una scelta se prima non vedo tutto l'opzionabile.
Poi, però, di solito, torno sulla prima cosa che mi aveva colpito.
Mi faccio mille pippe mentali. Su tutto. Penso a mille variabili, vado in merda e vorrei solo scappare via piangendo e battendo i piedi come una treenne.
Ma da oggi, anzi, da ieri, ho smesso di credere che prima o poi questa fase di indecisione perenne che mi contraddistingue finirà.
Avevo sempre pensato che, prima o poi, sarei cresciuta.
Avrei smesso di essere così insicura e il mio spirito "equino" da sagittario positivo e spensierato avrebbe avuto la meglio.
E invece no.
Che, non solo sono divisa a metà, ma c'ho pure l'ascendente peso tra le balle.
Cancro.
Il pelato dice che l'ascendente è come ci vede chi non ci conosce.
Ci credete che ho avuto più di una persona che, dopo avermi conosciuta, mi ha detto: "sai, non ti avrei mai pensata così, mi sembravi stronza, antipatica..."???
Stronza e antipatica sembro! Io! La regina delle cazzone!!!
Aiuto!
E quindi, niente.
Solo per farvelo sapere.
Ho appena realizzato che non saprò mai cosa voglio fare da grande.
E che non è colpa mia.

E' tutta colpa dell'astrologia.

venerdì 8 novembre 2013

33_non ho niente da dirvi. o forse no.


Essì.
Capitano anche questi momenti un pò così, che, se dovessi definire con un francesismo, definirei "del cazzo".
Dove non succede una beata minchia.
E non parlo solo dal punto di vista lavorativo, dove la stasi regna sovrana e il ristagno di offerte fasulle fa imputridire la mia casella di posta, ma anche dal punto di vista...di tutto il resto, ecco.
Che io, poi, non abbia una gran vita sociale è cosa ormai nota.
Fatto sta che, ragazzi, non ho un cazzo da dirvi.

Già, perchè il precariato a medio (?) termine ti fa assaporare anche un pò di quella routine che vive chi ha un posto fisso, dove i giorni si susseguono nella più o meno frenetica normalità, il tempo non basta mai, e bla bla (si, anche per una "commessa" il tempo non basta mai per far tutto. Almeno per un certo tipo di commesse. In un certo tipo di negozi. Ma lasciamo perdere che stiamo andando fuori tema...).
La cosa sconcertante è che tutto questo è positivo!
Cioè, se non ho niente da dirvi, essendo questo un angolo di espiazione catartica per le mie tragicomiche avventure, dovrei solo essere felice, no??
E zitta e sii felice Marta, rompicoglionichenonseialtro.

Forse un pò meno felici sarete voi, che una risata alle mie spalle ve la facevate così volentieri...
Ma sono certa che cose da raccontarvi ancora ne avrò.

Si, tipo la ragazza cinese che è venuta in negozio la settimana scorsa.

Ora, premetto che tra noi c'erano delle barriere linguistiche che all'inizio mi sembravano insormontabili, ma poi ho capito che non era quello che doveva spaventarmi, le vere barriere erano quelle culturali.
Pare dunque che in Cina sia prassi fare grosse spese di cosmetici di cui non si conosce il basico utilizzo ("ma alloRa (si. ho avuto la tentazione di mettere le L al posto delle R nel virgolettato, ma non vorrei che qualche cinese che bazzica sul mio blog -migliaia, mi dicono- si potesse offendere...) il tonico lo metto insieme allo scrub?" ...."ok, metto la crema e poi il latte detergente, giusto?!"...).
Dopo di che, se non soddisfatti, si è soliti ritornare dalla commessa babbazza di turno (ovviamente io, eccheccazzo) e lamentarsi del fatto che la roba "non andava mica bene" (??), e richiedere di cambiare una crema viso, già usata, sottolineo, con una seconda, così per provare, che "che ne so io com'è la crema se prima non la provo".
Tutte eh.
Maènnnnormale! Prendi tutte le creme che vuoi, vai a casa, le provi e poi vedi, se non sei soddisfatta le riporti in negozio, che io fingo indifferenza, chemmenefregammè, e le rimetto in vendita.
Essì. Sissì.
Moltobene.
A nulla è valso il mio sforzo di farle notare che avevamo provato insieme, prima della sofferta decisione finale, 3 creme 3, prendendo i tester e spalmicchiandocele con gioia addosso.

Dopo questo inenarrabile affronto sembra che tutti gli occhi a mandorla che incrocio mi fissino con sospetto e disprezzo. La comunità cinese del quartiere già mi odia, lo so.
Non mangerò più il riso alla cantonese con lo stesso animo leggero.
Sappiatelo.


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