venerdì 12 luglio 2013

24_fatti, strafatti, strafiga e strafottenza: dieci minuti di ordinaria follia

Io coi rossetti c'hopprobblemi.

Vi ricordate l'arzilla ottantenne che voleva fottermi e cambiare un rossetto che aveva comprato e, sottolineo, usato, di fronte ai miei occhi il giorno prima?
Ma lì, messa di fronte all'evidenza e, dopo averci riprovato giocandosi l'ultima carta dell'alzheimer con la domanda: "ma allora non me lo cambia?", si è risolto tutto con un gentile "eh-no-signora-no". E bom.
Il rapporto donna-rossettosbagliato, è un binomio mortale, che può portare a episodi di inaspettato delirio, come quello di oggi.

Piccola premessa.
Negozio pieno. E quando dico pieno, intendo gente compattata e impaziente che sbuffa (ma non desiste!) e che ti fulmina con gl'occhi, che sei tu che sei lenta, micacazzi.
M'era sembrato di sentire del subbuglio in un angolo del negozio, ma, da brava stachanov, occhi bassi su quello che sto facendo, che ci vuole un niente per dover rifare uno scontrino e, ancora meno, che quelli in coda si sentano in dovere di tirarmi addosso litrozzi di bagnoschiuma per esprimere in modo più cristallino il loro disappunto.
Il vocio si fa più aggressivo e sento dei confusi "EEEE ALLORAAA!! EVVVAIII, CRETINAAA! VOI non siete normali, DONNE!!!!".
Fingere indifferenza. Sempre. Almeno fino a che non la puoi proprio più scampare.
E difatti...
...sto servendo una signora e, all'improvviso, il tipo che urlava in fondo al negozio viene dritto verso di me, districandosi tra le sciùre in attesa, trascinando con sè una biondona secccasecca di un metro e novanta con la faccia tutta sconvolta, il rossetto sbausciato e l'occhio gonfio quasi da lacrime.
Il tipo mi punta il ditozzo in faccia e urla: "ALLOOOORA! Qui risolviamo la cosa, diglielo -guardando lei e strattonandole il braccio- DIIGLIELO! Te l'ho detto mille volte, CRETINA, che ti vogliono fregare, quando compri una cosa devi aprirla...diglieloooo!!!".

Flashback.
Ieri.
Negozio pieno. E quando dico pieno, blablabla, ok??!?
La bionda strafiga era con un'amica che stava facendo un acquisto. Decide di prendere un rossetto per lei, mettendolo nello scontrino dell'amica, che poi si sarebbero messe a posto coi soldi.
Bene bene.
Va a sceglierselo da sola, il rossetto. 'cause big girlZ can do that by theirselves.
O forse no.
Pagano, ciao ciao, grazie grazie, prego prego.

"E' colpa tua!!! Il rossetto non è del colore che volevo, e adesso come faccio????". Mi dice blondie.
"L'hai usato?"
"No".
"Non è quello che hai tolto con un polso incazzandoti quando hai realizzato che non era il colore che volevi e che ti ha ridotto la bocca così, giusto? Nooo eh?"
No. Non l'ho detto, questo l'ho solo pensato.
"Lo scontrino ce l'hai?"
"No. La mia amica l'ha buttato. E poi che c'entra, è colpa tua se ho preso il colore sbagliato!"

E' colpa mia anche l'attuale crisi e lo scioglimento dei ghiacciai, se ancora non lo sapevate.

Ma il bello viene col tipo. Che, semplicemente, sbotta!
Inizia a urlare, è sudatissimo, mi spaventa persino le sciùre che, adesso, sono contente di essere in coda per godersi in toto il siparietto e la drammatica escalation.
"Non è possibile, a lei serviva il rossetto per un matrimonio!!! E ADESSO?!?!"

Oh-buon-dio.

No. Ma veramente.

Il tipo urla, lei si lagna, io sono spossata e pezzata dallo stress fino alle caviglie.
Le sciùre sono bellissime. Certe se la sghignazzano.

Apprezzo un sacco la solidarietà delle sciùre, che, quando vogliono, sanno riportarti coi piedi per terra semplicemente tirandoti occhiate di approvazione. Del tipo "machettincazziaffà" o "gioia.èunapartitapersa". Alle quali segue l'occhiata "dai, che faccio tardi alla pedicure!!!".

Vabbè.
Alla fine il tipo urlante, che nel frattempo era entrato ed uscito dalla porta del negozio almeno due volte (iperattivismo da stupefacente a manetta), riesce per la terza volta e la bionda, spaesata, gli corre dietro giurandomi che non sarebbe finita così.

A lunedì, ma chérie.
Per un buon inizio di settimana, ancor prima che la settimana finisca.

10 commenti:

  1. Fissare il cliente con sguardo vacuo e non proferire parola.
    Non possono che andare via.
    O chiamare un'ambulanza.
    Devi solo impegnarti a non ridere.
    Ma la mossa del muto funziona.
    Sempre.
    Garantito al limone.

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  2. Ahahhahahah!!!
    Quindi è come quando cerchi un tavolo e sono tutti pieni, stessa mossa: fissare immobile.
    Oppure uno svenimento improvviso.
    Mossa geniale, da diva del muto.

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    1. Oddiosantissimo!
      Ma è la scena che mi sono persa per poco?

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    2. sssssiiii! guarda cosa ti sei persa! :D

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  3. By THEMSELVES.
    Il bello è che magari sui curricula mettete 'ottimo inglese'...

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    1. Uuuuuhhh! Non possiamo certo essere tutti al tuo livello, caro anonimo correttore di bozze. Fattela 'na risata, ogni tanto!

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  4. Ho scritto in anonimo perché non ho social accounts; se l'anonimato ti infastidisce, ti sembra segnale di 'vigliaccheria' o cos'altro, perché hai incluso "Anonimo" nel menu a tendina? Vi sono blog dove la possibilità di commentare in anonimo non è data, così da evitare qualsivoglia malinteso.
    Risate ne faccio spesso, ultimamente soprattutto di gioia quando sento il mio primo figlio, una bambina, muoversi dentro di me.
    Ma che dei miei coetanei millantino competenze che non hanno e poi si chiedano piagnucolando perché non trovino un posto che consenta loro di farsi finalmente una vita adulta è un pensiero che ilarità ne suscita poca.

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  5. La tua saccenza mi fa rotolare le mammelle al suolo. Perdonami.
    Sono felice che tu stia aspettando un bambino, sono felice perchè tu, molto probabilmente hai un buon lavoro che ti è arrivato grazie anche ai tuoi studi, ai tuoi sforzi e alle tue competenze. E non lo sto dicendo con ironia, te lo giuro.
    Ma veramente credi di poter giudicare la mia vita, così?
    Come fai a sapere quali sono le mie reali competenze, se anche io non aspetto un figlio, se sono spostata o se ho un lavoro che mi permette di tirare avanti la mia "vita da adulta"?
    Un lavoro ce l'ho e di mazzo me ne faccio parecchio, proprio per fare la tua stessa vita. Con molti compromessi.
    Non mi sembra di piagnucolare, forse non hai letto tutti post. Mi sembra invece di provare a prendere con ironia (e a volte autocritica) quello che mi è successo in questi anni. Fine del discorso, niente di più, niente di meno.

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  6. Marta, tutto la faccenda è partita dalla mia osservazione "poi magari sui curricula mettete 'ottimo inglese'", la quale a sua volta è partita dall'errore che ho voluto correggerti. Mi sembra di aver notato un atteggiamento diffuso tra coloro che cercano lavoro (NON parlo di te anche perché il blog l'ho solo leggiucchiato un poco), consistente nel 'gonfiare' un po' le cose, magari inconsciamente, spinti dal desiderio e dalla necessità di far spiccare il proprio curriculum fra le migliaia che arrivano ogni giorno sulle scrivanie dei selezionatori in questo momento non facile: "Metto ottima conoscenza di questo, eccellente conoscenza di quell'altro, così mi presento bene". E volersi presentare bene è cosa buona e giusta, purché si dica tutta la verità, solo la verità e nient'altro che la verità. Finché è una sconosciuta a correggerti una cosa sul blog, chi se ne importa, sono io che sono pignola. Ma immagina la figura barbina se, assunta da qualche parte dopo aver dichiarato al colloquio un ottimo inglese (sto ipotizzando, non so niente dei tuoi colloqui e di quanto dichiari), ti fossi poi fatta riprendere da un 'capo' per aver scritto delle inesattezze in un testo redatto in tale lingua - ad esempio, visto che desideri occuparti di arte, nel comunicato stampa di una mostra.
    Io sono un'attrice e, se il mio agente dicesse ad un direttore del casting "la signora X sa recitare sui trampoli"...eh, la verità verrebbe a galla!
    Ripeto che volevo fare un discorso generale e mi scuso se, goffamente, l'ho fatto sembrare rivolto a te in particolare.
    Forza.

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